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Rum delle Filippine
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IVA INCLUSAIl Rum delle Filippine più noto al mondo è il Don Papa ma per spiegare le ragioni di questo grande successo commerciale e di distillazione occorre fare un piccolo passo indietro e concentrarci sul territorio. Com’è noto le Filippine sono il Paese dello zucchero tant’è che vengono soprannominate “Sugarland”. Ed effettivamente si collocano al nono posto tra i maggiori produttori di zucchero del Sud Est asiatico. Basti pensare che ben diciassette province del Paese sono trainate economicamente da questo genere di produzione e, di queste il Negros è quella in assoluto più prolifica seguita da Luzon, Panay, Visayas e Mindanao.
La storia della canna da zucchero nelle Filippine
C’è da dire che la canna da zucchero è una pianta facile da gestire perché non richiede troppe attenzioni rispetto al terreno o alle modalità di crescita e raccolta. La pianta è in grado di svilupparsi senza difficoltà su terreni sabbiosi, argillosi e persino vulcanici per cui cresce ovunque, anche in campi abbandonati a loro stessi. È qui che parte la storia del rum Filippino ed è proprio questo il problema che un giovane intraprendente inglese decise di “provare” a risolvere. Lo stato di abbandono di interi ettari di canna da zucchero fece scoccare in lui un’importantissima scintilla: quella che lo spinse a lasciare la sua vecchia vita per mettere in piedi una distilleria che a poco a poco sarebbe divenuta internazionale.
La storia dello zucchero, ingrediente essenziale per la distillazione del rum, inizia durante la colonizzazione spagnola e attraversa i secoli passando per cambi repentini e violenti di dominatori che riconoscono in questo prodotto della terra una vera e propria manna dal cielo. Quando la canna da zucchero incontra gli alambicchi nelle Filippine, tuttavia, questa da vita ad un rum pregiato e originale che in breve tempo ha portato il Paese alla ribalta mondiale.
Un rum originale che raccoglie tante nazionalità in una
Il rum non fa parte della storica tradizione della distilleria delle Filippine come si potrebbe dire per i caraibi o la Dominica. A dire il vero il distillato più popolare e tradizionale è un liquore di palma e cocco dall’aspetto chiaro e dall’elevata gradazione alcolica. Per gli abitanti del posto si chiama Lebanog mentre per il resto del mondo è considerato una potente vodka al cocco. Sul palato è morbida e avvolgente tant’è che risulta simile al sake giapponese o alla nostra Grappa ma di certo non ha nulla a che fare con il rum, o meglio, con il Don Papa.
Questo rum nasce come un sensazionale melting pot di culture perché riprende le tradizioni coloniali di rum spagnolo e francese ma è imbottigliato in bottiglia italiana ed etichettato con un prodotto grafico statunitense. Il suo ideatore è un inglese che ha riscoperto l’amore per le Filippine e la fama di questo rum supera tutte le frontiere mondiali con picchi di vendite da capogiro. Originalità, strategia e capacità di subentrare in un mercato ricco di intoccabili tradizioni sono i meriti del Don Papa che ha trovato la giusta via d’accesso sbaragliando velocemente tutti gli avversari.