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Babà Napoletano
Il babà napoletano è il dolce più rappresentativo della capitale partenopea. Le sue radici, tuttavia, risiedono nella Lorena dopo l’esilio di un re polacco. Ci riferiamo al nobile Stanislao Leszczyński, esiliato dalla Lorena, il quale sarebbe di fatto l’inventore del Babà.
La semplicità della ricetta originaria
Lo fece aggiungendo del rum ad un dolce tipico del tempo, il Kugelhopf che lo stesso riteneva essere troppo asciutto. Questo dolce è una torta dell’Alsazia che si prepara con una lenta lievitazione per far si che esca sofficissima dal forno anche se, in principio, il risultato era un tantino meno morbido e arioso rispetto a come si presenta oggi. L’aggiunta del rum a questo dolce fu una scelta mossa dalla volontà di preservarne più a lungo la morbidezza. Dato che la prova ebbe successo sul palato lo stesso proseguì a migliorare la ricetta per impegnare il tempo di cui disponeva in abbondanza per via della prigionia in cui si trovava. Per questo il dolce fu variato nel corso degli anni ma ancora non aveva nulla a che fare con il babà che conosciamo oggi.
Dall’esilio alle corti francesi
In pratica il sovrano polacco in esilio decise di portare il dolce direttamente alla Corte di Versailles dandogli il nome di Ali Babà in omaggio al protagonista di “Le Mille e Una Notte”. Il dolce fu variato con aggiunta di rum giamaicano e assume la forma di una gonfia cupola bagnata. L’arrivo in Italia avvenne tramite Maria Antonietta, sorella della moglie del re di Napoli Ferdinando IV di Borgone. Grazie ad essa il babà sbarca nel regno di Napoli e si ha traccia di questo arrivo in una testimonianza scritta che risale al 1863 nel manuale di cucina italiana di Vincenzo Angoletti.
Il babà oggi
Ci vorrà oltre un secolo per far diventare popolare questo dolce ma oggi Napoli non può proprio farne a meno. Ai nostri giorni il Babà viene preparato con un impasto che viene lasciato a lievitare in stampi allungati che conferiscono la caratteristica forma a fungo. Dopo la cottura si fa asciugare per almeno 24 ore per poi essere immerso in limoncello, sciroppi di zucchero, rum e persino caffè. Una volta privato del liquido in eccesso è pronto per la vendita. Alcune pasticcerie sono solite arricchirlo con squisita glassa all’albicocca per renderlo ancora più lucido e ghiotto.