Cosa lega il whisky alle foreste?
Il mondo dei whisky è così fortemente legato al legno che esiste una legge a riguardo…
Lo Scotch Whisky deve essere maturato in botti di rovere (lo Scotch Whisky è stato definito nella legge del Regno Unito (UK) dal 1909 e una delle regole è che deve essere maturato in un deposito ubicato in Scozia in botti di rovere per un minimo di tre anni.)
Da dove provengono tutti i barili che le distillerie scozzesi utilizzano?
Principalmente provengono dagli Stati Uniti grazie alla legge americana che impone alle distillerie di bourbon di utilizzare le botti di quercia bianca vergine americana solo una volta.
Se visitassi una delle distillerie scozzesi e riuscissi a fare un tour dei magazzini, vedresti molte botti con i marchi delle distillerie americane da cui provengono, ad esempio Jack Daniels, Jim Beam, Maker’s Mark, Wild Turkey…
Lo Scotch Whisky viene anche maturato in botti di sherry.
Diversi anni fa queste botti erano abbondanti grazie al fatto che all’epoca lo sherry veniva spedito nel Regno Unito in botti per essere imbottigliato e rispedito in Spagna.
Ora i produttori di sherry si sono organizzati in maniera tale da effettuare tutto il processo in casa, dall’invecchiamento sino all’imbottigliamento.
Di conseguenza le botti ex-sherry sono molto più difficili da ottenere e quindi richiedono un prezzo molto più alto delle botti ex-bourbon.
Le più grandi distillerie di whisky della Scozia hanno investito enormi risorse nella gestione dei legni.
Alcune di queste possiedono intere foreste in America e impiegano “Wood Manager” o “Master of Wood” (sostanzialmente dei responsabili della filiera del legno) per garantire la qualità e la quantità delle botti sia in termini numerici che qualitativi rispetto alle esigenze della loro distilleria.
Le differenze tra le due tipologie di quercia sono:
Quercia bianca americana, aromi prevalentemente dolci tra cui note di vaniglia, cocco e agrumi.
Quercia europea, toffee e spezie in misura piuttosto intensa.
La quercia americana essendo più compatta, può essere segata invece che spaccata a mano. Ciò comporta meno manodopera e costi. Quindi le botti di rovere americano sono notevolmente più economiche delle loro controparti europee.
Verso la fine degli anni ’90 si sperimentavano diverse finiture in legno. Negli ultimi anni c’è stata una esplosione di whisky con finiture diverse.
I Master Distillers prendono i Single Malts completamente maturi e li trasferiscono in una botte che ha precedentemente tenuto un diverso tipo di liquido alcolico, tra cui ex botti di sherry, porto, rum, vino rosso e bianco ed altro ancora.
Queste finiture offrono agli amanti del whisky più aromi, sapori e colore.
Ogni botte è unica e produrrà whisky unico, non a caso se prendessimo botti identiche, costruite con lo stesso legno e realizzate dallo stesso bottaio e poi le riempissimo con nuovo distillato ottenuto dalla stessa distillazione, le lasciassimo maturare per un periodo concordato nello stesso luogo, molto probabilmente quando il mastro distillatore ne saggerebbe il contenuto di entrambe le botti, troverebbe Whisky, con aromi e sapori diversi l’uno dall’altro.
Chiunque abbia fatto un tour della distilleria viene solitamente avvisato che ci sono solo tre ingredienti nel Whisky, acqua, malto d’orzo e lievito.
Questa affermazione sebbene sia corretta, va guardato il quadro completo: l’abilità di colui che costruisce gli alambicchi, dei bottai e dei gestori del legno che hanno la responsabilità di selezionare il legno o le botti giuste in cui invecchiare il whisky.
Sono necessari pochi giorni per produrre il nuovo distillato che un giorno diventerà un buon Whisky, ma è compito della botte trasformare il contenuto, conferendogli colore e sapori e profumi che in futuro (forse 3 o forse 30 anni) delizieranno il naso e il palato degli amanti del whisky.
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Ultimo aggiornamento 23 Maggio 2022