Calzoncini ripieni di confettura extra di amarene
Scritto da Angela
Adoro i biscotti ripieni e, quando posso, colgo immediatamente l’occasione per prepararli. Soprattutto questa settimana, con neve e gelo in tutta Italia, ho preparato davvero tantissimi biscotti.
Avevo in dispensa tantissime confetture, ma la mia freferita è senza dubbio la confettura di amarene. Chi mi conosce lo sa, quella di amarene è l’unica confettura che mangerei a cucchiaiate, perché un po’ più acre rispetto ai frutti un po’ più folci e zuccherini. Ovviamente, parlo di una confettura di amarene interamente denocciolate a mano, in cui si trovano le amarene intere!
Così ho pensato di utilizzarla come ripieno per i calzoncini, ricetta tradizionale materana. Ho notato, però che questi dolcetti, seppur con delle varianti negli ingredienti, sono diffusi un po’ in tutta Italia. Le ho viste in Salento, in Campania, ma è vivo in me anche il piacevole ricordo delle raviole bolognesi che mi ha portato Sara quando è passata a trovarmi.
Sono molto semplici da preparare e si conservano a lungo.. Son bellissimi da presentare quando arrivano ospiti a casa, ma anche per la colazione o per il tè pomeridiano: insomma, sono molto versatili, adatti per ogni occasione!
CALZONCINI RIPIENI DI CONFETTURA DI AMARENE
Ingredienti: (per circa 30-35 calzoncini)
250 gr di farina 00
125 gr di zucchero semolato extra fine (tipo Zefiro)
90 gr di burro
un pizzico di sale
8 gr di lievito per dolci (mezza bustina)
1 uovo intero + 1 tuorlo
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
buccia di un limone grattugiato bio (piccolino)
confettura extra di amarene denocciolate a mano q.b.
Procedimento:
Un paio d’ore prima di iniziare la preparazione, uscite il burro dal frigo e lasciatelo a temperatura ambiente in modo tale che si ammorbidisca e sia più facilmente lavorabile. Setacciate la farina ed il lievito su una spianatoia, aggiungete lo zucchero e create una fontana. Al centro della fontana aprite le uova, aggiungete l’estratto di vaniglia, il pizzico di sale e grattugiate la buccia di limone. Con una forchetta, sbattete le uova all’interno della fontana incorporando pian piano la farina cicostante. Quando i liquidi saranno amalgamati, aggiungete il burro a pezzetti e incorporatelo con la punta delle dita cercando di non riscaldare troppo l’impasto. Impastate il tutto per qualche minuto fino ad ottenere un panetto omogeneo, prestanto attenzione che non ci siano pezzetti interi di burro. Create un panetto rettangolare e schiacciato nella carta da forno e lasciatelo riposare per una mezz’oretta in frigo: schiacciatelo il panetto, non lasciatelo tondo perché, in questo modo, il panetto si raffredderà anche all’interno, non solo nella parte esterna.
Trascorsa la mezz’ora, prendete il panetto dal frigo e preriscaldate il forno a 170°C. Tagliate un pezzetto d’impasto, infarinate la spianatoia e, con l’aiuto di un mattarello, stendetelo creando una sfoglia lunga, di circa 3-4 mm di spessore e di circa 8 cm di larghezza.
Su un lato della sfoglia, disponete una punta di cucchiaino di confettura di amarene (circa un paio di amarene intere, non di più altrimenti la confettura fuoriuscirà) a distanza di un paio di centimetri l’una dall’altra. Chiudete i due lembi della sfoglia e picchiettate con la punta delle dita intorno alle palline di amarene, in modo tale da chiudere i calzoncini. Con l’aiuto di un tagliabiscotti ondulato, infine, tagliate i calzoncini a mezza luna.
Disponete i calzoncini su una teglia rivestita di carta da forno: lasciate parecchio spazio perché crescono in cottura. Infornate per circa 12 minuti, o comunque sino a quando saranno lievemente dorati. Lasciateli raffreddare prima di mangiarli.
Ultimo aggiornamento 7 Maggio 2018
belli e raffinati, ma semplici! mi piacciono a prescindere!
Sono davvero molto molto belli!! Un abbraccio
Grazie ragazze!
“Uscire” è intransitivo. Non si può dire “Uscite il burro dal frigo”
@Annamaria: non vorrei contraddirti ma la lingua italiana si sta evolvendo e, ormai, consente la transitività di alcuni verbi intransitivi per definizione, anche per il verbo “uscire”. Ti copio e incollo la definizione del dizionario “Treccani”, costantemente aggiornato perché inserisce sempre i nuovi usi della lingua. Il Treccani dice esattamente questo: “Uscire, come trans. con valore causativo, far uscire, portare fuori: il bambino non deve avercela con me perché l’ho uscito con quest’acqua (Fenoglio); far venire fuori, tirar fuori: un avvocato … aveva uscito di tasca un giornale (Calvino).”